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martedì 29 settembre 2009

artecinema




Artecinema
14° festival internazionale di film sull'arte contemporanea

La 14ma edizione di Artecinema, Festival Internazionale di Film sull’Arte Contemporanea curato da Laura Trisorio, si terrà a Napoli dal 15 al 18 ottobre 2009, nel centralissimo Teatro Augusteo (1400 posti).

Ad ingresso gratuito, Artecinema è il primo festival del genere in Italia e rappresenta un appuntamento insostituibile dal 1996; riconosciuto a livello internazionale per il suo alto valore culturale e didattico, si avvale del sostegno di istituzioni pubbliche e sponsor privati.

Nelle tre sezioni del festival – Arte e Dintorni, Architettura, Fotografia – vengono mostrati documentari sugli artisti, gli architetti e i fotografi più interessanti della scena contemporanea con proiezioni dalle 17 alle 24 (senza repliche) intervallate da incontri e dibattiti con registi, artisti e produttori.

La manifestazione è inserita nel percorso di avvicinamento al Forum delle Culture 2013 e dedica al tema del Forum – Lo sviluppo sostenibile – molti dei film in programma.

I temi dell’identità culturale, del nomadismo, dell’emigrazione, della contaminazione, affrontati da artisti quali Cindy Sherman, Kimsooja, Doris Salcedo, William Kentridge, Alfredo Jaar, sono questioni cruciali per il futuro dei popoli nell'ottica di una crescita culturale "sostenibile", così come è fondamentale la questione dell’ambiente e dell’ architettura ecocompatibile, come ci insegna Nader Khalili in Designing with Nature.

In anteprima europea sarà presentato Compassion:William Kentridge, Carrie Mae Weems, Doris Salcedo, della serie Art 21 dell’emittente televisiva PBS.

In prima nazionale sarà presentato il film di Chiara Clemente Our City Dreams che vede protagonisteNancy Spero, Marina Abramovic, Kiki Smith, Ghada Amer e Swoon, artiste molto diverse per generazione, stile e cultura.

Grande attesa per il film Chew the fat diretto da Rirkrit Tiravanija una conversazione a più voci con alcuni tra i più noti artisti del momento: Andrea Zittel, Angela Bulloch, Carsten Hoeller, Dominique Gonzalez-Foerster, Douglas Gordon, Elizabeth Peyton, Jorge Pardo, Liam Gillick, Maurizio Cattelan, Philippe Parreno, Pierre Huyghe, Tobias Rehberger.

Nella sezione fotografia sarà presentato il film Visual Acoustic: The Modernism of Julius Shulman, tributo a uno dei più noti fotografi d’architettura al mondo, scomparso di recente ed un filmato su Mimmo Jodice.

Sono in programma, inoltre, documentari sugli artisti Jörg Immendorff, Anish Kapoor, Sam Francis, Tony Cragg, Alexander Calder, Richard Serra, Spencer Tunick, Felice Varini, Jenny Holzer, Jennifer Allora & Guillermo Calzadilla; sugli architetti Peter Eisenman, Zaha Hadid, Steven Holl.

Per tutti i filmati in lingua originale è prevista la traduzione simultanea in cuffia.

Il programma definitivo verrà pubblicato sul sito www.artecinema.com.

Artecinema
14°Festival Internazionale di Film sull’Arte Contemporanea
15, 16, 17, 18 ottobre 2009, Ore 17/24
Teatro Augusteo
Piazzetta Augusteo Napoli
Ingresso alle proiezioni: gratuito
Lingua Originale/traduzioni simultanee
www.artecinema.com
Informazioni generali:
Associazione Culturale Trisorio
Riviera di Chiaia 215
80121 Napoli
Tel/fax +39 081 414306

martedì 22 settembre 2009

The age of stupid

http://www.ageofstupid.net/

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di: Franny Armstrong
Gran Bretagna, 2009

Sarà sugli schermi internazionali da martedì 22 in occasione dell'incontro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, il documentario The age of stupid di Franny Armstrong.
Il documentario è costruito sulla sconcertante evidenza che "non ci siamo salvati quando potevamo" non abbiamo guardato al futuro, correggendo il processo di manipolazione e stravolgimento del pianeta, del cambiamento climatico, del riscaldamento globale. La questione è affrontata mediante un punto di vista temporale capovolto, la "mostrazione" di un futuro prossimo catastrofico ancora evitabile. L'esperimento, salutato come l'evento cinematografico del decennio, si basa sull'interpolazione tra documentario e genere fantascientifico, e quindi tra etica e cinema:

☛l'evento mira a diventare la premiere più vista della storia del cinema grazie alla tecnologia satellitare che permette nei cinema predisposti, di trasmettere in alta definizione qualsiasi contenuto multimediale in contemporanea. Questo aspetto, che consente di risparmiare sulla produzione delle pellicole e sulla loro distribuzione, abbatte notevolmente le emissioni di Co2, un risultato già ottenuto nei 3 anni di produzione del film: i 105 membri della crew hanno consumato quello che 8 cittadini britannici o 4 americani consumano in un solo anno. La premiere mondiale consumerà appena l'1% di emissioni rispetto ad un normale evento di promozione globale di un film. (mymovies)




www.ageofstupid.net
http://www.wwf.it
now showing at
Abbiate Guazzone (Va)- Nuovo- P.zza Unità d’Italia 1
Agnosine (Bs)- Giovanni Paolo II- Via G. Marconi 43
Genova - Cineplex porto antico- Magazzino del cotone
Frascati (Rm)- Politeama- Largo Panizza 5
Lioni (av)- Nuovo- Via Nittoli snc
Mantova - Cinecity Mantova- P.le Beccaria 5
Rimini - Tiberio- V.le Tiberio 69
Roma - Nuovo cinema Aquila-Via l’Aquila 68
Rozzano (Mi) - Medusa multi cinema-Via S. Pertini 30
Sanremo- Ariston-Via Matteotti

venerdì 18 settembre 2009

vuoi sapere come va a finire?

Come farsi odiare rivelando il finale...?
...segnalando un "simpatico" sito (e relativo libro) in cui, con dissacrante ironia, vengono smantellati in 2 secondi finali e sensi ultimi dei film, in pratica tutto ciò che nella maggior parte dei film "illusionistici" ci tiene attaccati alla poltrona col fiato sospeso.
Personalmente non ricordo mai le anticipazioni che leggo, le indiscrezioni che ascolto, e quando le ricordo, quella memoria si auto-cataloga in un archivio troppo vasto e disordinato per poter essere consultato. Un archivio costruito sulla base di informazioni troppo astratte per poter contaminare l'innocenza della visione concerta. "Spoilerate" quanto volete, ma non riuscirete a rovinarmi il gusto di arrivare fino alla fine del film, nè la speranza che potesse finire diversamente.

-http://www.spoilerin.com/sp/


domenica 13 settembre 2009

off_Venezia

Premi ufficiali
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- Leone d’Oro per il miglior film: Lebanon
di Samuel MAOZ (Israele, Francia, Germania)
- Leone d'Argento per la migliore regia: Shirin NESHAT per il film Zanan bedoone mardan (Women Without Men) (Germania, Austria, Francia)
- Premio Speciale della Giuria: Soul Kitchen di Fatih AKIN (Germania)
- Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile: Colin FIRTH nel film A Single Man di Tom FORD (Usa)
- Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile: Ksenia RAPPOPORT nel film La doppia ora di Giuseppe CAPOTONDI (Italia)
- Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente: Jasmine TRINCA nel film Il grande sogno di Michele PLACIDO (Italia)
- Osella per la miglior scenografia: Sylvie OLIVÉ del film Mr. Nobody di Jaco Van Dormael (Francia)
- Osella per la migliore sceneggiatura: Todd SOLONDZ per il film Life During Wartime di Todd SOLONDZ (Usa)

Orizzonti
- Premio Orizzonti al film Engkwentro di Pepe DIOKNO (Filippine)
- Premio Orizzonti Doc: 1428 di DU Haibin (Cina)
- Menzione Speciale: Aadmi ki aurat aur anya kahaniya (The man’s woman and other stories) di Amit DUTTA (India)
Controcampo Italiano
- Premio Controcampo Italiano: Cosmonauta di Susanna NICCHIARELLI (Italia)
al regista Kodak offrirà inoltre un premio del valore di 40.000 Euro in pellicola cinematografica negativa nei formati 35 o 16mm (a discrezione del vincitore) che gli permetterà di girare un altro lungometraggio.
- Menzione Speciale: Negli occhi di Daniele ANZELLOTTI e Francesco DEL GROSSO (Italia)

Corto Cortissimo (Premi assegnati il 10 settembre 2009)
- Leone Corto Cortissimo al film Eersgeborene (First Born) di Etienne Kallos (Sud Africa, Usa)
- Candidatura Mostra di Venezia per gli European Film Awards (EFA): Sinner di Meni Philip (Israele)
- Menzione speciale: Felicità di Salomé Aleksi (Georgia)
Premio “Luigi De Laurentiis" per un'Opera Prima
Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima (Luigi De Laurentiis): Engkwentro di Pepe DIOKNO (Filippine) - ORIZZONTI
Nonché un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro, che saranno suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore.



Premio Persol 3-D per il miglior film 3-D stereoscopico dell’anno (Premio assegnato l'11 settembre 2009)
- Premio Persol 3-D al film The Hole di Joe Dante (Usa)

fonte: http://www.labiennale.org/it/cinema/index.html

premi collaterali: http://www.labiennale.org/it/cinema/news/collaterali.html

articoli:
-http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/argomenti/numero/20090912/pagina/12/pezzo/259713/

-http://www.unita.it/news/culture/88321/al_soul_kitchen_di_fatih_akim_si_mangia_male_e_si_ride_molto


giovedì 10 settembre 2009

Venezia/Svezia/Italia: Videocrazy di Erik Gandini

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Videocrazy
di Erik Gandini

Nell'ormai quotidiano attacco della stampa estera all'Italia e al suo Divo, presidente del consiglio Silvio Berlusconi, si insinua un inconsueto punto di vista esterno/interno, quello di un brillante documentarista italiano, Erik Gandini, che da qualche anno guarda alle faccende del "bel" paese con un cannocchiale spietato: la Svezia; Videocrazy ultimo documentario presentato nel contesto della Mostra del Cinema di Venezia, è il frutto di quello sguardo.




In attesa di vederlo e poter riportare un'impressione, esorcizzo la curiosità con un piccolo contributo all'inquadramento dell'autore, alla sua opera, soffermandomi in particolare sull'ottimo Surplus.
Infine posto alcune recensioni a Videocrazy dedotte dalla sezione dedicata al Festival del Cinema di Venezia su Repubblica.it.


Biografia: Nato a Bergamo nel 1967, si trasferisce in Svezia all’età di 18 anni dove vive tutt’ora. Il suo primo documentario, RAJA SARAJEVO realizzato nel 1994, narra la storia di un gruppo di giovani amici nella Sarajevo assediata. Il documentario è stato realizzato con una piccola telecamera hi-8 durante la guerra. Da allora Gandini ha realizzato documentari che hanno ottenuto numerosi riconoscimenti in ambito internazionale. NOT WITHOUT PRIJEDOR, 1996 AMERASIANS, 1998 SACRIFICIO-Who betrayed Che Guevara? 2001 SURPLUS-terrorized into being consumers 2003 Vincitore del Silver Wolf all’International Documentary Filmfestival di Amsterdam Il suo ultimo lavoro è GITMO-THE NEW RULES OF WAR, co-diretto con Tarik Saleh e presentato in anteprima all’IDFA di Amsterdam dove è stato inserito nelle prestigiose sezioni ”Joris Ivens” e Amnesty International Award. GITMO ha vinto il primo premio al Seattle International Film Festival 2006 ed il gran premio della giuria al Miami Film Festival 2006.

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Già vincitore di diversi premi internazionali con il suo doc/videoclip Surplus – Terrorized Into Being Consumers, in cui la società contemporanea viene mostrata e analizzata al ritmo dei battiti dello spettacolo del consumismo e dei meccanismi di potere. Le tematiche che sottendono ai movimenti no-global, le denunce rivolte alla gestione e al consumo folle delle risorse mondiali, denaro, inquinamento, il "caso" cubano (alter ego), sono in qualche modo incanalate nel flusso di un sostrato ideologico-filosofico, che non coincide necessariamente con quello dell'autore, ma che l'autore utilizza come chiave di lettura dell'oggetto in esame: parte massiccia del documentario è, infatti, occupata da un'intervista all'intellettuale anarchico John Zerzan, ideatore del "Primitivismo", considerato erroneamente come l'ispiratore dei Black Bloc, sulla scorta delle fondamenta e degli enunciati del proprio pensiero, che sostanzialmente propone un ritorno alla fase preistorica dell'uomo, all'età della pietra, una sorta di passo indietro, di azzeramento del processo di civilizzazione, visto come processo di distruzione del pianeta, e di allontamento dalla natura dell'uomo. "Come mai la gente cerca di protestare, di fare qualcosa? Non si tratta di violenza insensata. L'insensatezza è starsene seduti a farsi canne guardando Mtv, per poi trovre un lavoro, fare i pecoroni. Quella è violenza per me".
Il carattere irrazionale del sistema capitalistico, le sue contraddizioni sono denunciate in modo palese attraverso un montaggio/commento alla Debord, con l'accostamento di immagini riprese dalla realtà banale e quotidiana e nel contempo ufficiale, chiamate a rappresentare la welthanshaung del sistema che si sta sarcasticamante illustrando.



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Autore: Giacomo Vallati - Testata: Avvenire

(...) "Videocracy - Basta apparire" (...) nel tentativo di dimostrare che "Silvio Berlusconi ha creato un binomio perfetto, caratterizzato dall'unione fra politica e in trattenimento televisivo", è alla prova dei fatti molto poco "documentario". Pur partendo da non originali ma in larga rarte condivisibili considerazioni sul gusto spesso vacuo e volgare di molti programmi delle tv commerciali, non riesce alla fine ad approfondire in maniera davvero soddisfacente e originale il tema annunciato. Peggio: nel tentativo di farlo, dà ampio spazio proprio a quei criticabili personaggi che hanno contribuito al suddetto imbarbarimento (...) Alla fine, insomma, ci si trova con un lavoro a metà. Non abbastanza profondo per indagare davvero l'annunciato binomio (...) e non abbastanza originale per risultare un interessante operazione cinematografica, pur con la sua valenza militante. Rai e Mediaset hanno rifiutato gli spot del film. E in questo modo gli hanno dato un ulteriore valore politico. Ne valeva davvero la pena?

Autore: Paola Casella - Testata: Europa

Difficile immaginare che cosa uno spettatore scandinavo capirà dell'Italia contemporanea vedendo "Videocracy"(...) (perché) "Videocracy" sceglie una narrazione sommaria e per molti versi superficiale della cultura dell'apparenza e dell'apparire che ha caratterizzato l'Italia berlusconiana, quella nata (o raccontata?) con le tv private e gli spogliarelli di "Colpo grosso" e culminata, secondo il documentario, con il sultanato di Lele Mora e la dannazione mediatica di Fabrizio Corona, raccontati come mostri contemporanei direttamente collegabili al sistema di disvalori promossi dal premier quando era ancora "solo" un imprenditore televisivo. (...) Il problema del documentario, oltre ad una inspiegabile lentezza nel montaggio e a uno scarso senso estetico nel posizionare la cinepresa, è quello di non arrivare veramente al nocciolo della questione nel descrivere l'importanza del controllo delTimmagine nell'ascesa di un potente, come invece ha fatto magistralmente (e con essenziale brevità) Marco Belpoliti nel suo saggio "Il corpo del capo". E nel contempo arrivare al limite della glorificazione di ciò che Gandini apparentemente disprezza: Fabrizio Corona viene raccontato come un modello, negativo sì, ma efficace e carismatico. Quanti ragazzi, vedendo "Videocracy", avranno voglia di imitarlo?

Autore: Boris Sollazzo - Testata: Film TV

(...) Eccola l'Italia spiegata a uno straniero da un italiano che all'alba dell'Era Berluscoide è andato in Svezia. Gandini non è come noi, non si è abituato. Non ha smesso di indignarsi solo perché il futuro sarebbe stato peggiore del presente. Ha la filmografia (da "Gitmo" a "Sacrificio", passando per la Bosnia) di chi conosce l'orrore di un mondo che precipita sorridendo. E non ha paura di sporcarsi le mani per scendere negli ingranaggi e arrivare al sistema. Il nemico non è Berlusconi, ma questa Italia. Un Paese di morti viventi che merita solo una Corona di spine.

Autore: Alberto Crespi - Testata: l'Unità

(…) L’unico momento cinematograficamente forte di "Videocracy " è un’intervista a Lele Mora nella quale il noto agente di personaggi televisivi, dopo aver paragonato Berlusconi a Mussolini a tutto vantaggio di quest’ultimo, si dichiara «mussoliniano» e mostra alla telecamera il display del suo telefonino sul quale, al suono di "Faccetta nera", appaiono svastiche, croci celtiche e orrori del ‘900 assortiti. E dietro tutto ciò, il volto di Mora, sorridente e pacioso. Ecco, quello è un momento in cui si ha la sensazione di guardare negli occhi il Male, un Male tanto più pericoloso in quanto ridicolo e apparentemente innocuo. Sono cose che sapevamo, ma che è utile ripassare. In Svezia, penseranno che l’Italia è un manicomio in cui i pazzi hanno preso il potere, e forse andranno in ferie altrove. A voler censurare Gandini dovrebbero essere gli albergatori, non la Rai.