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venerdì 28 gennaio 2011

QUALUNQUEMENTE - EFFETTO BOOMERANG




DI: GIULIO MANFREDONIA - ITALIA - 2011


Era una piovosa serata di gennaio...non molto distante per la verità dalle sfavillanti serate natalizie trascorse sulla scia dell'allegrezza e della giovialità da cinepanettone; serate che mi sono sempre ben guardata dal trascorrere. Eppure sono riuscita ad abbassare la guardia, e fatalmente pagare un cifra tutt'altro che modica per l'ultimo film di (con) Antonio Albanese. Un film di Natale con ambizioni moralistiche, chi l'avrebbe mai detto! Un film ben congegnato, esteticamente piacevolissimo, divertente, a tratti esilarante. Tralasciando il celeberrimo personaggio di Cetto e la sua celebrazione del maschio medio in Italia, vorrei concentrarmi su dettagli secondari che sono ciò che dà sostanza al film, tutto ciò che è stato costruito intorno al preesistente protagonista. Ambientazioni tipicamente meridionali, riprese dai quaderni delle elementari di qualche fondamentalista padano, quasi da manuale: l'incendio, il traffico sulla Salerno-Reggio Calabria, la sfarzosa villa (questa ripresa forse dalla divagazione interior design di Gomorra), il sito archeologico smembrato per far posto ad un camping, l'abusivismo edilizio, la scena dello shock provocato dalla richiesta della fattura fiscale (devo ammettere tra le mie preferite), i brogli elettorali. Donne (e relativi seni) bellissime, deretani ben inquadrati, oche scalmanate senza coscienza, urlanti incapaci di esprimere un concetto di senso compiuto; la moglie che non proferisce quasi parola se non fosse per il suo leitmotiv "Buttana", l'amante che viene presa e portata via da chiunque lo desideri;
ma tutto questo non è soltanto l'ingenua e un pò folcloristica via per rappresentare la realtà, tutto questo non ha nulla di ingenuo, ma è ciò che in Italia si fa da sempre di fronte alla tragicità della società, alla corruzione della politica, di fronte alla violenza del rapporto che la società ha con le donne, e con qualsiesi senso di giustizia. Questo modo di rappresentare fatti e problemi che nella realtà sono inquietanti e drammatici, facendoli diventare momenti gioviali, corrisponde all'esorcizzazione, all'espiazione. La forma corrisponde al contenuto. La banalità regna sovrana. La scorrettezza politica e la misoginia sono l'apparato cardiocircolatorio, il qualunquismo è il sistema ideologico adottato per osservare e rappresentare la realtà. E così che il cinema italiano intende esprimersi sulla storia? Il fallimento del film risiede in questa incapacità degli autori di vedere in questo prodotto non un risultato innovativo e brillante (come non si stancavano di sottolineare nelle numerose presentazioni che ne hanno preceduto l'uscita), ma l'inadeguatezza del "genere" cinematografico prescelto ad esprimere un punto di vista lucido e rivoluzionario sulla storia.

Postilla*1: Il momento migliore è rappresentato dal personaggio di Melo, in cui si intravede anche il senso di estraneità della figura del giovane (inteso come categoria sociale ancora non macchiata dalla corruzione). Ma sul finale del film scopriamo che Melo è stato un pretesto per suscitare ilarità, il suo personaggio viene "buttato via", per adeguarsi all'andamento generale, e al punto di vista paterno.

Postilla*2: L'episodio più amaro, i brogli elettorali. Come dire "tutti assolti", eccetto una oligarchia di politici corrotti verso i quali l'unica azione possibile è la contemplazione compiaciuta. Il pubblico non avrà niente da rimproverarsi. Ecco l'aureola posta sul capo dell'elettore "qualunque".

Ma la domanda è, cosa c'è da ridere?

giovedì 20 gennaio 2011

AGENDA: MY FRENCH FILM FESTIVAL






Ecco un'iniziativa da non perdere, un festival del cinema virtuale!
I edizione dal 14 al 29 gennaio 2011


MyFrenchFilmFestival.com è un nuovo concetto, una nuova maniera di condividere la vostra passione per il cinema francese con gli internauti di tutto il mondo. Per la prima volta un festival interamente virtuale vi permette di votare per il vostro film preferito. Non esitate a fare sentire la vostra voce !