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mercoledì 21 novembre 2012

Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni?


Certo non avrete molti problemi, voi, care, non troppo tenere trentenni [ (quelle col 3 davanti a ogni anno più odioso numerino scassac..zo) a riconoscervi nelle tristi disavventure familiari della povera Sally. E lo perdoniamo il papà* che dopo una certa inizia a impazzire e a voler fare mille cose, e siamo felici che si sia dato allo sport, siamo stupite che voglia vivere come un ragazzino, ma ci fa incavolare l'ormone che tira fuori la testa dal sacco e induce il nostro papi a provarci con le ragazzine. E la perdoniamo la mamma* che (dopo una vita impegnata a rompere i c. senza tregua e senza rimorsi) deve ripensare a se stessa a 70 anni, le perdoniamo di piombarci in casa senza avvisare, perché in fondo lo sappiamo...lei ci vuole tanto bene! E le perdoniamo la nuova e violenta ondata di fede per questa o quell'altra falsificazione soprannaturale dell'esistenza. E perdoniamo pure il nostro compagno* per le sue frustrazioni e le sue ossessioni, ma non gli perdoniamo di aver notato il nostro arrivo solo perché c'è stato un movimento d'aria nella stanza. Che diamine. Poi arriva lui. L'uomo dei nostri sogni*. Ci svegliamo con quell'aria da bambine in festa e usciamo con i pattini ai piedi, i capelli al vento e il pane caldo in mano. E vai con le speranze! E vai con le torri alzate sui castelli costruiti sopra i grattaceli sospesi su Laputa...siamo pronte per essere felici. E no. Lui ti guarda con la faccia tipica del paziente sul lettino del dentista. Lo colpiresti al volto con quel maledetto faretto, lui e il destino.
E intanto [ maybe ] tutti intorno a te stanno bene seduti nella sala d'aspetto delle illusioni. 


*tri tri tri/ fru fru fru/ ...lasciatelo divertire poveretto/ queste piccole corbellerie sono il suo diletto (Aldo Palazzeschi)
**naturalmente vi amo (me) 

giovedì 15 novembre 2012

Holy water: chimici miracoli.



di Tom Reeve, 2009.

Quattro sfigati. Hanno davvero una vita da cani. Peggio. Senza lavoro, senza soldi. Senza una donna. Inchiodati in una merda di villaggio abitato solo da vecchi che non fanno altro che parlare di essere vecchi...e della morte che presto se li verrà a prendere. Oh mio dio! Troppo patetico per essere triste...Hanno bisogno di fare qualcosa...qualsiasi cosa. Anche rubare un carico di Viagra da rivendere poi ad Amsterdam. Presi dal panico, con la polizia alle calcagna, tra mille ripensamenti e mille imprevisti nasconderanno il bottino nel luogo più impensabile e più sacro del villaggio, il pozzo d'acqua  della Madonna. Non sarà certo un piano contrabbandistico da manuale o un furto alla Lupin, ma l'idea sarà malgrado tutto un "colpo" miracoloso. Con la più grande delle smentite...i santi non sono poi così contrari alla libido!

Naturalmente la Pfizer, casa farmaceutica proprietaria del Viagra, prodotto che è innegabilmente il protagonista - sebbene sotterraneo - del film, non mancò di esplicitare il proprio disappunto nei confronti dell'immagine frivola fornita al proprio prodotto, ribadendo la natura serissima del medicinale. Sarà vero?

mercoledì 7 novembre 2012

20 NOVEMBRE 2008


Conto.
Diciannove, diciotto, diciassette, sedici, quindici, quattordici...
ottobre, settembre, agosto, luglio, giugno, maggio, aprile...
anno 2008, da dimenticare.
Tutto da rifare.
Tutto da capire e superare.
Torno indietro.
Guardo.
Vedo davanti me stessa in attesa;
in attesa di poter partire,
ma per andare dove?
Senza un percorso, senza una meta.
Cerco una soluzione alla mia esistenza aggomitolata.
Indago.
La mia vita mi sussurra e grida, cerca di dirmi qualcosa?
Sono io a credere di non voler ascoltare?
C'è davvero qualcuno che sta parlando?
E di cosa poi?
Esco.
Hic et nunc.
Questa sarà la volta giusta in cui correrò verso il futuro afferrandolo con le dita di una ragazzina.
2008, 2009, 2010, 2011, 2012...e ancora 2008.

[Uno scritto ritrovato in un mucchio di appunti di quattro anni fa. Eppure qualcosa è cambiato...Eppure tutto è uguale!]